Dopo un’ iniziale esperienza in campo pittorico entrò giovanissimo nel “Gruppo 7”, collaborando anche sul piano teorico (articoli sulla “Rassegna italiana”) alla battaglia per il razionalismo italiano e partecipando anche al M.I.A.R., il Movimento Italiano Architettura Razionale, che comprende una cinquantina di architetti divisi per ambito regionale.
Nel 1928 partecipò alla prima mostra razionalista svoltasi a Roma.
Aderì al fascismo, che gli commissionò varie opere, tra le quali la Casa del Fascio a Como degli anni 1932-36.
La sua genialità e le sue esigenze di un’ “autonomia artistica” risultarono però incompatibili con il regime e lo portarono a divenire bersaglio di forti critiche. Prima della seconda guerra mondiale, egli realizzò altri importanti edifici, sempre a Como: il Novocomum (complesso residenziale, anni 1927-28), l’asilo infantile Sant’Elia (1936-37), la Casa Giuliani-Frigerio (1939-40).
Fuori Como si ricordano Villa Bianca (Seveso 1936-37) e Casa Rustici (Milano, 1933-35).
Furono inoltre importanti le sue collaborazioni con altri architetti dell’area comasca, per esempio nel progetto per il monumento ai caduti (a Como, con P. Lingeri), e quelli per il concorso del Palazzo Littorio (sempre con P. Lingeri) e per il palazzo dei Congressi (sempre con Lingeri e con C.Cattaneo), entrambi a Roma.
Richiamato sotto le armi nel 1939, dopo il ritorno dalla Russia, morì improvvisamente, forse suicida, in una casa di cura.
A sinistra Casa Giuliani-Frigerio , a destra l' Asilo Sant' Elia.
Insieme a G.Terragni e P.Lingeri è uno degli interpreti maggiori dell’architettura moderna italiana. Sue opere furono la fontana monumentale Camerlata (realizzata con M.Radice a Como, 1935-36), il Palazzo INAM (Como, in collaborazione con P. Lingeri) e l’asilo G.Garbagnate (Asnago, 1935-37). Il suo libro “Giovanni e Giuseppe. Dialoghi di architettura (1941)” è uno dei contributi teorici più importanti del razionalismo italiano.
Il complesso scultoreo di Piazza Camerlata.
Fece parte del M.I.A.R. con G. Terragni e contribuì alla diffusione dell’architettura razionalista con opere proprie, come la sede del club Amila a Tramezzo (1926) o il quartiere residenziale INA-Casa a Milano-Vialba nel dopoguerra. Intensa fu la sua collaborazione con G.Terragni, ad esempio nel progetto per il Monumento ai caduti (a Como), e per il concorso del Palazzo Littorio e per il Palazzo dei Congressi di Roma (insieme anche a C.Cattaneo, con cui collaborò per la realizzazione del Palazzo INAM a Como). Morì a Tremezzo (CO) nel 1968.