MASSI ERRATICI E MASSI AVELLI

Il Territorio comasco è caratterizzato dall’ abbondanza di “massi erratici” o “trovanti” e la zona di Torno ne è particolarmente ricca. Cosa sono i “massi erratici”?

I “massi erratici” sono dei grossi blocchi di pietra solitari che si trovano in questi territori e che si notano ovviamente sia per la loro grandezza sia perché non fanno parte di un gruppo di rocce simili ma sono isolati, solitari e fin dai tempi antichi hanno destato la curiosità dell’ uomo.

Oggi sappiamo che questi massi sono dovuti ai cambiamenti climatici: quando i ghiacciai avanzavano trascinavano con se verso la pianura rocce e detriti rocciosi di vario tipo, che poi si lasciavano “alle spalle” nel momento in cui il clima diventava più mite e scioglieva i ghiacci.

I massi erratici sono quindi blocchi di roccia isolata, di grandi dimensioni, provenienti dalle valli circostanti  e di materiale diverso da quello della zona in cui ora si trovano.  Nell’ antichità (ma non solo) furono utilizzati anche come materiale di costruzione di vario tipo ma non solo. E’ questo il caso dei così detti “massi avelli”,  cioè massi erratici in cui sono state scavate delle misteriose tombe a forma di vasca.

Essi sono molto antichi, di difficile datazione (tra V e VI secolo) e si trovano solo in questa zona, nel Canton Ticino e in alcune zone della Brianza e Valtellina.

Nella zona di Torno si ha una grande concentrazione di questi massi: l’ Avello di Maas, l ‘ Avello di Rasina, l' Avello de i Piazz, l’ Avello di Negrenza e l’ Avello delle cascine di Negrenza.

Masso Avello delle cascine di Negrenza.

Questi massi sono tutti raggiungibili grazie ad un’ apposita segnaletica in loco camminando lungo dei sentieri che portano in vari punti del territorio comunale di Torno, alle case di Montepiatto (610 metri) o alla frazione di Piazzaga (550 metri).

 

Frazione di Piazzaga

I percorsi che si possono effettuare partendo da diversi punti del paese si snoda sia lungo le antiche mura delle fortificazioni di Torno (da cui si possono ammirare splendidi panorami sul lago sottostante) sia in mezzo al bosco in un incantevole paesaggio naturale.

 

Cammino che parte dalla Via Cesare Poggi all' altezza della Chiesa di San Giovanni. Alla sinistra della vecchia Farmacia si prende la Via Tridi da cui comincia una delle strade che porta al sentiero per i Massi Avelli. 

In prossimità delle case di Montepiatto si trova la famosa Pietra Pendula, forse il più famoso “masso erratico” della zona: un grande blocco di granito ghiandone  poggiato su uno stretto basamento di roccia calcarea locale, probabilmente assottigliato per opera dell’ uomo.

Trasportata dai movimenti glaciali dalla Val Masino, le sue dimensioni sono di 2 x 4 x 3 metri, per un peso di 60 tonnellate circa.

Sulla pietra si trovano incise le lettere PP che potrebbero significare Pietra Pendula, o Proprietà Privata o Proprietà Provinciale.

Come gli altri massi erratici la Pietra è stata dichiarata Monumento Naturale dalla Regione Lombardia dal 1984.

Tra i resti delle mura che circondavano anticamente Torno si segnala la "Porta Travaina", una porta delle mura di cui si dovette dotare il borgo per difendersi da Como. La Porta Travaina è datata XIII-XIV secolo.

La Porta di Travaina

Questa porta, come il borgo di Torno e il suo castello probabilmente fu distrutta nel 1522 durante le guerre per il controllo del Ducato di Milano tra gli eserciti francesi e quelli imperiali. La città di Como, controllata da Milano (e quindi sforzesca e filo spagnola)  attaccò Torno che era filo francese distruggendola. (Vedi collegamento "La distruzione del borgo del 1522" nella pagina "Torno".