I GRANDI ASTRATTISTI COMASCHI

RADICE MARIO, pittore (Como 1898-1987).

Nato a Como nel 1898, frequentò due istituti d'arte locali dove insegnavano il pittore Achille Zambelli e lo scultore Pietro Clerici, suoi primi maestri. Tra il 1924-30 lavorò nelle città di Como e di Buenos Aires. Dal 1930 si dedicò esclusivamente alla pittura e in special modo a quella di tipo non figurativo, a cui decise di dedicarsi completamente a partire dagli anni 1933-34. Furono gli anni in cui intensificò i rapporti, oltre che con Giuseppe Terragni, anche con gli architetti Mario Cereghini, Pietro Lingeri, Cesare Cattaneo, Alberto Sartoris e con il pittore Manlio Rho. 

Nel 1932 fu incaricato di eseguire le decorazioni per la Casa del Fascio di Como che il Terragni stava progettando, realizzate tra il 1934-36. Nel 1933 fu tra i fondatori della rivista “Quadrante”, diretta da P.M.Bardi e M. Bontempelli, dedicata all'architettura e alle altre arti figurative. 

Venne poi a contatto con l’ambiente milanese e la Galleria Il Milione dove espose insieme a M.Rho (1935) e sempre nello stesso anno progettò insieme al Cattaneo la fontana di Camerlata, costruzione temporanea per la VI Triennale di Milano e ricostruita nel luogo in cui era stata pensata nel dopoguerra. 

Nel 1948 fu tra i fondatori del M.A.C., ossia il Movimento Arte Concreta nato nel 1938 e dissoltosi nel 1958 che raggruppò numerosi artisti che agivano nel solco della tradizione dell’astrattismo. 

Da allora sempre più intensa fu la sua attività espositiva e la sua partecipazione ad avvenimenti e vicende intesi a promuovere l'arte astratta. Questo fino al 1987, anno della sua morte.

RHO MANLIO, pittore (Como 1901-1957).

Nato a Como nel 1901, intraprese gli studi frequentando le scuole tecniche cittadine. Negli anni compresi tra il 1919 e il 1937 si dedicò ad un'intensa attività didattica insegnando pittura e scultura nel corso di arte decorativa istituito presso la "Scuola di Disegno e di Arte Applicata all'industria” di Erba. Nel 1929 entrò come capo del reparto stampa nella tessitura serica Aliverti & Stacchini di Como, impiego che manterrà fino al 1942. Negli anni tra il 1924 e il 1929, disegnò anche copertine di pubblicazioni per case editrici musicali, nel 1931 progettò ed eseguì cartelloni pubblicitari per la stagione lirica del Teatro Sociale.

Dal 1930 lavorò in stretto contatto con gli altri protagonisti della cultura artistica comasca ai quali era legato da una stretta amicizia: Mario Radice, Carla Badiali, Giuseppe Terragni, Luigi Zuccoli, cui si aggiungeranno più tardi Cesare Cattaneo, Aldo Galli e il filosofo Franco Ciliberti. Sono questi gli anni in cui Rho avviò le sue prime esperienze in campo astratto avvicinandosi al futurismo; con il Gruppo di Como partecipò alle prime fasi della ricerca astratta italiana intrattenendo rapporti con gli artisti che gravitavano intorno alla galleria Il Milione, partecipando nel 1935 (insieme a Radice) ad una mostra non figurativa di bianco e nero, promossa proprio da tale galleria.

Egli fu anche uno dei principali esponenti del M.A.C. (vedi sopra in Radice M.).

 

L’attività espositiva di Rho e la sua partecipazione agli avvenimenti e alle vicende culturali del tempo in ambito astratto si intensificano col passare degli anni, fino al 1957, anno della sua morte.

GALLI ALDO, pittore (Como 1906-1981).

Nato a Como nel 1906, compì gli studi dal 1918 al 1923 frequentando corsi pubblici e privati di pittura, scultura e incisione. Dopo un tirocinio biennale nello studio del pittore Luigi Binaghi seguì i corsi serali della scuola d'arte e mestieri di G.Castellini a Como, lavorando di giorno come decoratore in stucco, cemento armato e marmo presso ditte specializzate, dapprima nella città natale, poi a Milano e infine a Torino. Partecipò poi all'esecuzione di lavori in importanti edifici,  collaborando alle decorazioni plastiche della nuova Stazione di Milano (1929-30). Sempre a Milano frequentò i corsi serali di disegno presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera e dal 1932, data del suo ritorno a Como, iniziò la collaborazione con artisti quali M.Rho, M.Radice, C.Badiali, G.Terragni, P.Lingeri, A.Sartoris e C.Cattaneo.

Dietro la spinta e l'influsso di Rho, cominciò a dedicarsi alla scultura astratta realizzando alla fine degli anni Trenta  i primi dipinti non figurativi.  La sua attività pittorica e plastica proseguì e nel 1947 ottenne il primo successo in campo internazionale, al Salon des Réalités Nouvelles a Parigi.

 

Da questo momento fino alla morte, che lo coglierà nel 1981, l'artista partecipò a numerose mostre, tra le quali la prima rassegna storica dell'astrattismo italiano, “Arte astratta italiana: i primi astrattisti italiani 1913-1940”, presso la Galleria Bompiani a Milano nel 1951.

BADIALI CARLA, pittrice ( Novedrate 1907- 1992).

Nata a Novedrate (Como) nel 1907, studiò dapprima in Francia e poi  a Como, seguendo i corsi di disegno artistico presso l'Istituto Nazionale di Setificio. La Badiali si avvicinò ben presto, intorno al 1933, all'astrattismo e, parallelamente all'attività pittorica, si dedicò intensamente all'arte applicata nel campo del disegno tessile, coordinando anche uno dei maggiori laboratori specializzati del settore. Lavorò per un periodo nello studio a Manlio Rho, e aderì nel 1938 al Gruppo Valori Primordiali, (legato alla rivista omonima  fondata nello stesso anno da Ciliberti, Ghiron, Lingeri e Terragni) e nel 1940 sottoscrisse il “Manifesto del Gruppo primordiali futuristi Sant’ Elia”. Nel 1941 fu infatti presente, insieme al gruppo futurista della seconda generazione, alla terza mostra del Sindacato nazionale delle Belle Arti al Palazzo dell'Arte di Milano. Nel 1943 partecipò alla IV Quadriennale di Roma e  l'anno successivo fu presente alla 23° Biennale internazionale d'arte di Venezia. Anche negli anni successivi alla guerra parteciperò a numerose mostre ed eventi legati alla sua attività artistica. Fra le mostre monografiche pubbliche a lei dedicate, ricordiamo quella tenuta presso la Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi a Como nel 1990.